Perché i grembiuli dei nostri bambini sono colorati?

di Claudia Scala

Ai miei tempi (anni ’60) ho indossato durante i 5 anni di scuola elementare il grembiule bianco e quello nero alle scuole medie, i maschi alle elementari avevano un grembiulino blu ed erano ben distinti dalle femmine. L’intento era avere una “divisa” che non differenziasse gli scolari.

Alla fine degli anni ’70 lavorando nelle scuole elementari vidi che i grembiulini erano scomparsi in nome della “libertà”, della differenziazione e unicità del singolo bambino.

Comprensibile quindi lo sgomento dei miei coetanei e non, nel ritrovare “l’obbligo” del grembiule nella scuola steineriana. Di nuovo una divisa uniforme?

Il principio dietro alla scelta del grembiule nella nostra scuola a mio avviso è diversa: l’intento è quello di ritrovare il bambino universale, in cui si distinguono le 3 sfere principali testa, tronco (portatore del ritmo e del sentire in cui ben si localizza il mondo del colore) ed arti.

La sfera centrale è libera dalla caratterizzazione voluta da mode e costumi dell’epoca (caricature e disegni propinati dai media, ecc.) ed è immersa nel mondo del colore puro. Un abito che richiami l’archetipo che tutti unisce con la diversificazione nel colore, che coglie aspetti animici diversi rispecchiando l’interiorità del singolo individuo.

I grembiuli rosso/gialli sono consigliati a chi è portato ad uscire dal proprio “guscio” con disinvoltura, violetti ed azzurri per chi predilige lo stare dentro di sé. I colori scuri non sono consigliati.

I colori sono scelti in base alla teoria goethiana che ci invita ad osservare come, al contrario, di quanto avvenga negli adulti, nei bambini agisca il colore complementare a ciò che essi indossano. Quindi il rosso smorzerà l’esuberanza, il blu/violetto spingerà verso l’estroversione.

I grembiulini monocolore mossi dalla continua attività dei bambini creano sempre nuove atmosfere di colore ravvivando l’ambiente e portando insegnanti e bambini ad un atteggiamento animico gioioso atto ad “amare il proprio dovere” e a pensare con il cuore, mete della nostra pedagogia.

Dove conducevano i grembiuli bianchi e neri e dove conducono le magliette caricaturali indossate dai bambini della nostra epoca?

Bandiamo l’intellettualismo, ma non dimentichiamo che il nostro compito di adulti è di divenire sempre più coscienti, affinchè i bambini possano vivere nel mondo sognante dell’arte e del colore.