Lezioni di pittura: la forma e il colore

di Doris Molteni

Nella scuola ispirata al pensiero pedagogico di R. Steiner, l’arte diviene una parte integrante dell’insegnamento e dell’educazione dell’uomo in divenire. L’arte vivifica ciò che è puro concetto e consente di risvegliare attraverso il creare artistico una umanità ricca di contenuti interiori
Accostando il bambino al vivente mondo dei colori, si cerca di fare sperimentare dunque, non solo con l’occhio ma soprattutto con l’anima, i sentimenti che essi suscitano. L’azzurro per esempio desta un movimento che partendo dall’interiorità porta alla calma, mentre il rosso focoso desta il sentimento di qualcosa che vuole manifestarsi verso l’esterno, tendendo a un carattere aggressivo.

I bambini avranno un incontro con i colori almeno una volta alla settimana. La lezione richiederà un impegno notevole con la preparazione delle tavolette, dei fogli, dei barattoli con l’acqua. Si andrà in fila per ricevere il foglio inumidito che verrà fatto aderire con una spugnetta alla tavoletta togliendo l’acqua in eccesso. Finalmente dopo tanta attesa arriveranno i pennelli, i colori già pronti nelle ciotoline e si potrà dipingere.

Sin dai primi giorni di scuola il maestro richiamerà l’attenzione del bambino su alcune esperienze con i colori, accostando macchie azzurre e gialle e poi mettendo del verde vicino al giallo. Alla fine osserverà come la prima combinazione sia molto più bella della seconda.

Venire a contatto con l’essenza dei colori rappresenta un arricchimento delle esperienze sensorie e interiori. Si ha un effetto vitalizzante come le impressioni cromatiche che ci può donare il mondo della natura. Si può così ricreare in sè quell’armonia perduta con il progressivo impoverimento delle percezioni, nutrendo l’anima infantile al punto che la natura ne risulti arricchita.

Nei primi anni di scuola si procede con piccole storie sui colori che vengono caratterizzati secondo qualità animiche: un giallo irradiante e gioioso va incontro a un rosso sfacciato e insieme si trasformano in un arancio pieno di forza.

Un altro approccio al colore può essere dato dal materiale narrativo che varia di classe in classe.

Fiabe in prima, favole e leggende in seconda; in terza storie del Vecchio Testamento e più avanti i miti, destano nei bambini immagini ricche di mistero che stimolano forze rappresentative e suscitano intense emozioni.

Spesso la società aggredisce con immagini deteriori che entrano a far parte di noi automaticamente. Le immagini elevate delle fiabe armonizzano perchè soddisfano il bisogno di immagini senza mostrarne una precisa, ma lasciando spazio alla fantasia e sviluppando la capacità di meraviglia. Ogni avvenimento nelle fiabe emana tensione o liberazione come gli incantesimi e le conseguenti azioni liberatorie. Si hanno cambi di atmosfere cromatiche che offrono spunti per dare forza e risonanze di colore.

In terza le storie del Vecchio Testamento presentano atmosfere drammatiche cariche di ocntrasti dove spesso l’uomo attira la collera divina.

Quando tra i nove e i dieci anni le forze di fantasia vanno diminuendo e il bambino percepisce l’ambiente attorno a sè in modo più consapevole, si passa dall’espressione di un processo interiore all’espressione delle forze elementari della natura come le offrono certe atmosfere della mitologia nordica o greca.

In quarta classe i bambini apprendono che gli animali vengono conformati dalle forze dell’ambiente; così dando ai colori i gesti dell’aria, dell’acqua e della terra nasceranno forme che esprimeranno le caratteristiche degli esseri viventi.

In quinta con la botanica si vivono processi cromatici delle forze che agiscono nelle piante in continua trasformazione. Dall’incontro di luce ed oscurità nascono forme vegetali di vari tipi. A dodici anni il ragazzo si scontra con le resistenze materiali e animiche e sperimenta nella propria interiorità delle ombre a cui si sente soggetto. In lui ha inizio la lotta tra luce e tenebre.

Dopo aver sperimentato con il carboncino il chiaroscuro, si ricomincerà a dipingere introducendo le velature di colore su carta asciutta. I colori verranno stesi per superfici in tonalità chiara e lasciati asciugare.

Giorno dopo giorno si creeranno sovrapposizioni trasparenti che faranno scoprire al ragazzo nuove possibilità del colore. Tra i vari temi si prenderanno in considerazione gli elementi atmosferici nel variare dell’aspetto cromatico durante il giorno e le stagioni. Per esempio si potranno elaborare processi come l’alba e il tramonto prendendo lo spunto da qualche bel racconto di viaggio.

Giunti così alla fine della scuola dell’obbligo la pittura, insieme alle altre arti, avrà forse contribuito, come rileva R. Steiner in “Arte dell’educazione”, anche allo sviluppo sociale, se con la capacità di sentire si sarà destata la necessità del bello, portando l’uomo oltre l’utilitarismo che contraddistingue il nostro tempo.